Grazie per essere entrati a visitare il mio blog, la stagione 2014 è ormai definita, 2 le gare che ci vedranno impegnati nella prossima stagione. Fisicamente e mentalmente ci prepareremo al meglio ma le spese per affrontare queste sfide sono molte. Mi rendo conto che non è un bel periodo per le aziende e per tutti noi ma basta un piccolo contributo da tanti per realizzare un unico grande sogno. Per info contattatemi via email. Grazie di cuore!

martedì 6 agosto 2013

Notturna di agosto

E' venerdì, poche ora di lavoro e si parte. Un altra notturna con gli amici di Bolzano che a metà giro saluterò per immergermi nella notte da solo.
Ora 19.45 circa salgo sulla bici, è tutto pronto, borse, cibo, luci ben cariche pronte ad indicarmi la via e vestiario stipato tra borse e tasche. La temperatura è alta, sono circa 30° ma per sicurezza mi porto comunque una giacca, all'alba sui passi la temperatura sarà molto più bassa. 
I primi km sono in direzione del passo San Lugano da dove i miei amici stanno arrivando risalendo da Bolzano. Dopo circa 10 km li incontro dopo Cavalese quindi mi giro rapidamente e comincio insieme a loro questa nuova avventura. Attraversiamo la Val di Fiemme mentre il sole sta lasciando il posto alla notte che ci farà compagnia per circa otto ore.
A Predazzo svolta a destra per il passo Rolle, la prima delle salite programmate in questa uscita. Il passo lo conosco, sono circa 20 km molto pedalabili, 1000 metri di dislivello ci separano dal primi GPM. Dopo il paese prendiamo la prima variante che abbandona la strada principale e percorre la vecchia strada da pochi anni asfaltata. Qui le pendenze si presentano spesso a doppia cifra ma il paesaggio ripaga dello sforzo che stiamo facendo. 
Prima di Bellamonte riprendiamo la strada principale ed ognuno con il proprio passo affronta la salita che ci porterà oltre i 2000 metri del passo. Le luci sono ormai accese e le Pale di San Martino stanno scomparendo all'orizzonte. Dopo alcune soste per riempire le borracce siamo in cima dove ci fermiamo per il classico rito della vestizione per affrontare la discesa, siamo proprio nel piazzale della caserma della GdF e in meno di un minuto un militare esce dalla caserma per vedere cosa sono "quelle strane luci" che vedeva nello schermo. Parliamo un po con quest'uomo che ovviamente resta un pò incredulo alla parole che ha appena sentito ma ormai ci siamo abituati. 
Il fondo stradale per la discesa verso Fiera di Primiero è molto buono e la velocità è abbastanza alta, grazie anche alle luci che fanno un gran lavoro, illumino la strada quasi a giorno, in fondo infatti pur non avendo "spinto" devo aspettare gli altri. Decidiamo di fermarci per la sosta caffè prima che i bar chiudono, io ne approfitto per sistemare le lenti a contatto che si erano spostate. Anche qui le domande dei "civili normali" non mancano e anche la battute si sprecano. 
Si riparte per il passo Cereda tutti insieme anche se dopo alcuni km Vincenzo si accorge di aver dimenticato gli occhiali al bar quindi ci dividiamo momentaneamente per ritrovarci di nuovo insieme in cima al passo. Io salgo con calma insieme a Saverio, il passo è molto bello, non lo avevo mai fatto e dovrò tornarci di giorno per gustare a pieno il panorama anche se il vantaggio di fare i passi di notte è quello di non vedere la strada davanti a te. 
In cima al passo ci vestiamo e dopo qualche foto approfittiamo e ci uniamo ad un gruppo parrocchiale che sta chiacchierando davanti ad un bel fuoco che ci permette di asciugare i vestiti mentre aspettiamo Vincenzo e Andrea che stanno arrivando. 
Tempo di mangiare qualcosa al volo e si riparte per il bellunese, attraversando (purtroppo in discesa e di notte) la valle del Mis, una specie di canion nel quale cascate e laghetti offrono uno spettacolo unico. Purtroppo lo scopriremo solo a casa del paesaggio che ci siamo persi (il lato brutto del viaggiar di notte). In fondo alla valle al termine del lago omonimo la strada prosegue con un mangia e bevi che ci porta al bivio Agordo/Belluno dove ci salutiamo.
Gli amici proseguiranno verso Vicenza ed in seguito Verona, purtroppo non posso seguirli devo tornare verso casa. 
Mi immergo da solo nella notte, in questo "volo" solitario che mi porterà ai piedi del passo Fedaia. Il passo dista circa 50 km in costante salita, attraverso un falsopiano che mi fa guadagnare quota. 
I primi km da solo devo ammettere che non ero tranquillo, ogni piccolo rumore o bagliore mi chiedevo cosa fosse ma poi km dopo km ho imparato ad apprezzare questo strano mondo del pedalare di notte da solo. Sono circa le 4 di notte, l'alba tarda ad arrivare e sono in balia di una crisi di sonno che sincermente non ho mai avuto. Durante i km in cui ho pedalato non pienamente vigile di quello che stavo vedendo vengo sorpreso da una coppia di caprioli che senza accorgermene mi stavano "accompagnando" per strada ma che senza volerlo ho spaventato con la frontale quando mi sono girato per capire da dove provenissero i rumori di zoccoli. Lo spavento forse è stato più grande per me che ho rischiato di cadere. Subito dopo approfittando un distributore di carrburante mi sono fermato per mangiare qualcosa e per fare un microsonno di 5 minuti, l'ultimo, quello che mi avrebbe portato all'alba e a fare colazione davanti ad un bel cappuccino prima del passo!
Supero Agordo, Cencenighe ed Alleghe facendo qualche foto al lago e all'alba che sta arrivando. Purtroppo non trovo un bar aperto prima di affrontare il passo, decido quindi di affontare il passo passando dai Serrai di Sottoguda che, visto l'orario, non sono ancora a pagamento. In pochi minuti sono a Malga Ciapela e la terribile salita del passo si presenta davanti a me con questa rette infinite a doppia cifra. Mi metto il cuore in pace e piano piano salgo a volte anche zigzagando e dopo più di un ora sono ai -3 dalla cima dove mi fermo visto che il bar prima dei tornanti è aperto. 
Qui ringrazio il signore a me sconosciuto che mi ha pagato la colazione, grazie ancora anche se non so chi sei! Dopo circa 15 minuti riparto, è freddo, il termometro del bar segna 8°, sono fradicio di sudore ma ormai manca poco e devo ripartire. 
Gli ultimi 4 tornarti del Fedaia ti tagliano le gambe, me li ricordavo ma, le ore in bici, il freddo ed il sonno mi fanno sembrare questo ultimo km un inferno. Pedalata dopo pedalata sono al cartello del passo dove subito sparisce il senso di fatica appena fatto e la voglia di affrontare un nuovo passo è ancora in me. Alcune foto al panorama e mi fiondo verso Canazei e verso il passo Costalunga, nuovo obbiettivo di giornata. La temperatura sale molto velocemente e quando sono in paese devo fermarmi per spogliarmi e tornare in tenuta estiva. In circa 30 minuti sono in cima al passo e il morale è alto grazie anche alla bellissima giornata che mi sta offrendo dei panorami unici. In cima classica foto al passo e riparto in pochi minuti verso Ponte Nova dove inizierà l'ultima fatica di giornata, i primi km del passo Lavazè e la salita di Obereggen. 
Fino al bivio la salita non è dura ma mi basta attraversare il ponte che abbandona la strada del passo Lavazè per farmi "pentire" della scelta. Sono 2 km di salita sempre in doppia cifra! Quando sono in cima mi mancano circa 5 km per raggiungere il passo Pampeago. La strada è bellissima, 0 traffico e poca gente a piedi, con il mio passo arrivo in vetta con uno scatto all'ultimo km per testare la gamba che è ancora in ottime condizioni. In cima incontro Paolo alias "Dolomitico" per gli amici del forum con il quale decido di condividere una bella Coca fresca a Pampeago. Sono circa le 12.00 e sono più di 15 ore che sono in giro. 
Arrivato a casa, felice di come ha reagito il mio fisico faccio un po di stretching sotto un bel solo estivo e controllo i dati! 
240 km per 6300 metri di dislivello e quasi 8000 calorie bruciate ad una media di 128 bpm!
Ciao a tutti alla prossima avventura|

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